WHAT IS BRITISHNESS?
All’apice del suo splendore, circa cento anni fa, l’impero britannico dominava una quarta parte della superficie terrestre, un’area su cui l’allora monarca, il re Giorgio V, governava su 458 milioni di persone (o forse dovremmo chiamarli ‘sudditi’?). Il mondo è cambiato molto in un secolo, ma l’influenza della cultura anglosassone è ancora ben presente, e non solo nelle nazioni che prima erano sotto il dominio dell’impero britannico o nei paesi che tuttora fanno parte del Commonwealth.
La predominanza dell’inglese come lingua franca nel mondo è la prova più evidente del potere che esercita, ma non di certo l’unica. È interessante analizzare anche il livello di competenza dell’inglese come seconda lingua nei diversi paesi per verificare la diffusione della cultura anglosassone. Tuttavia, esistono altri fattori che determinano il livello di padronanza dell’inglese, alcuni dei quali vengono analizzati alle pagine 40-43 di questo numero.
Oltre alla lingua inglese, che possiamo considerare patrimonio universale, come valutiamo l’influenza della cultura anglosassone nel mondo? È possibile definire l’essenza di una cultura? Sicuramente no, ma vale la pena provarci, anche solo come esercizio culturale, sociologico e storico, quasi un ‘saggio’ alla maniera di Montaigne che consiste nell’esplorare vie intellettuali e formulare teorie che, seppur non descrivano una realtà in maniera irrefutabile, per lo meno possono servire a farci riflettere.
È proprio questo l’obiettivo di una nuova rubrica mensile che inauguriamo in questo numero nella quale tracceremo il profilo di quella che potremmo denominare ‘Britishness’, partendo soprattutto dai suoi personaggi più illustri.